Il nome Borbona compare per la prima volta nei seguenti documenti ecclesiastici del secolo XII: i privilegi pontifici di Anastasio IV e Lucio III datati rispettivament 1153 e 1182. Il centro abitato è citato nel registro farfense in data 1280 insieme al vicino territorio di Falacrina (oggi Cittareale). Alcuni resti di una villa romana, rinvenuti recentemente in località «Colle San Venceslao», fanno pensare che il territorio fosse abitato anche in epoche più remote. Il castello di Borbona appartenne fino al 1533 al Comune di L’Aquila. Successivamente fu feudo di Margherita d’Austria, dei Farnese di Parma e, dal 1731, dei Borboni. La chiesa di S. Croce è menzionata nei documenti del secolo XII sopra citati. Possiede una croce processionale in argento dorato su armatura lignea. Nella Bolla «In eminenti» di Anastasio IV è ricordata come pieve (1153). Originariamente sorgeva in località diversa dall’attuale. Solo successivamente la cura delle anime venne trasferita dentro le mura del castello (come si legge nella visita pastorale Osio 1561). Restaurata dopo il terremoto del 1703, fu consacrata dal vescovo Antonino Serafino Camarda il 10 ottobre 1732. La chiesa di Sant’Anna con l’annesso convento appartenne fino al 1864 ai Frati Minori Osservanti della provincia abruzzese. Il Santuario di Santa Maria del Monte è già citato nel privilegio pontificio di Anastasio IV del 1153. La frazione di Vallemare, erede dell’antico territorio di Laculo, conserva la chiesa di Santa Maria degli Angeli ricordata nelle relazioni delle visite pastorali a partire dal 1642. Segue…
1153 (013) Plebem Sanctae Crucis in burbone